Tutte le Società scientifiche italiane che si occupano di Medicina non convenzionale e Complementare manifestano con un comunicato ufficiale assoluto dissenso in merito alla nuova scheda pubblicata dal sito “dottoremaeveroche.it”, l’iniziativa contro le bufale online della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, secondo cui “l’omeopatia non ha alcuna base scientifica e gli effetti riportati da chi la usa sono con buona probabilità dovuti all’effetto placebo”.
“Un’iniziativa in linea generale utile ma che nello specifico pone sullo stesso piano l’effetto placebo con una pratica, l’omeopatia, che è invece fin dal 2002 definita come ‘atto medico’ dalla stessa Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici”, dichiarano i professionisti iscritti all’Albo dei Medici ed esperti in medicine complementari e omeopatia. “La pagina sull’omeopatia del sito dottoremaeveroche.it è stata redatta da sedicenti esperti che in realtà non hanno alcuna esperienza in Medicine complementari, come si evince anche dalla bibliografia di riferimento, risibile e già ampiamente screditata in passato”.
Il comunicato emesso congiuntamente da Amiot (Associazione Medica Italiana di Omotossicologia), Apo (Associazione Pazienti Omeopatici), Coii (Centro Omeopatico Italiano Ippocrate), Fiamo (Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati), Luimo (Ass. per la Libera Università Internaz di Medicina Omeopatica “Samuel Hahnemann”), Omeomefar (Associazione Medici e Farmacisti Omeopati), Siomi (Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata), Smb (Società Medica Bioterapica Italiana) e Siov (Società Italiana di Omeopatia Veterinaria), fa riferimento anche alle richieste del Parlamento Europeo (con la Risoluzione n. 75/97) e del Consiglio d’Europa (con la Risoluzione n. 1206/99) di assicurare ai cittadini la più ampia libertà di scelta terapeutica e il più alto livello d’informazione sull’innocuità, qualità ed efficacia delle medicine complementari, il cui status dovrebbe essere regolarizzato dagli Stati membri dell’Unione, per garantirne a pieno titolo l’inserimento nei Servizi sanitari nazionali.
“Inoltre, non è affatto vero che non esistono prove scientifiche di efficacia a sostegno dell’omeopatia: gli studi rintracciabili sulla banca dati medica PubMed che ne dimostrano la maggior efficacia rispetto al placebo sono pubblicati in numero significativo (1.101 studi pubblicati/indicizzati dal 1949 a oggi), anche su riviste scientifiche a medio e alto impatto, tanto che anche la prestigiosa Cohrane Collaboration dedica un sito specifico dedicato a queste discipline”.
Proprio negli stessi giorni della pubblicazione della scheda su dottoremaeveroche.it, inoltre, è stato pubblicato online un database (https://databaseomeopatia.alfatechint.com) che raccoglie più di 1.000 studi scientifici sull’efficacia dell’omeopatia, pubblicati su riviste nazionali e internazionali, e che è stato presentato al Presidente FNOMCeO e all’Esecutivo della Federazione il 3 maggio scorso. In quella stessa occasione, la FNOMCeO con un proprio comunicatostampa ha dichiarato di “voler chiedere rispetto per tutti i medici, e di sostenere le Società scientifiche di Omeopatia nel chiedere all’Istituto Superiore di Sanità di aprire un tavolo di confronto per una revisione della letteratura scientifica e delle evidenze disponibili in materia”.
Le sigle congiunte fanno quindi appello al Dott. Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO, affinché nel rispetto dei principi Costituzionali sulla libertà di cura, chiarisca i contenuti di queste affermazioni che creano un “cortocircuito” rispetto a quanto deliberato dal Consiglio Nazionale della Federazione in data 19 maggio 2002, delibera che classifica a tutti gli effetti l’esercizio dell’omeopatia come “atto medico”, orientamento peraltro largamente condiviso negli altri Paesi Europei.