Engagement nella cronicità. Il ruolo dell’health coach

Comunicare notizie non sempre buone, chiarire una diagnosi o spiegare una terapia che può avere controindicazioni anche pesanti è un compito difficile per un medico, tanto più se l’obiettivo è costruire con il paziente e la sua famiglia un dialogo franco ed esauriente che può anche protrarsi nel tempo.

Troppo spesso si tende a pensare che occorra una sorta di dote innata per trasformare il medico o l’operatore sanitario in un buon comunicatore, e si giustifica così la “chiusura” o la carenza di tatto o, peggio, l’assenza di umanità, da parte di molti medici – come riferiscono alcuni pazienti, con il fatto che non avrebbero questo talento naturale.

L’Aihc (Associazione Italiana di Health Coaching) promuove la ricerca, la cultura e la diffusione delle pratiche di health coaching

Imparare a comunicare col paziente

Niente di più sbagliato, perché imparare a relazionarsi con i propri assistiti si può. Lo sta dimostrando l’esperienza di Oncotalk (“parlare di oncologia”), un metodo formativo importato dagli Stati Uniti e adattato alla realtà italiana, che negli ultimi due anni ha già permesso di formare alcune decine di medici a gestire la comunicazione con i pazienti e i familiari.

Il giusto mezzo appare quello di una comunicazione che tenga conto delle necessità del paziente, delle sue emozioni e del contesto in cui vive. Per fare ciò la strategia vincente è quella di entrare nella sfera dell’empatia, cioè di calarsi nello stato d’animo del paziente, prestando attenzione ai suoi pensieri e alle sue emozioni.Per fare questo occorre non tanto del tempo, quanto saperlo gestire, specie se si è alla prima visita.

Aihc: obiettivi e mission dell’associazione

L’Associazione Italiana di Health Coaching (Aihc) è la prima ONLUS italiana con un focus specifico sull’empowerment delle persone. Essa sostiene il consolidamento di un sistema sociale ed economico in cui tutti i soggetti pubblici e privati, profit e non profit che operano affianco e nel SSN, perseguano il miglioramento della qualità della vita delle persone affette da patologie di qualsiasi genere e a qualsiasi stadio. Gli obiettivi sono quelli di favorire il processo di ritorno al benessere o il mantenimento di uno stato di salute accettabile per le persone stesse e, al tempo stesso, una costante promozione della salute.

La missione di Aihc è quindi quella di promuovere il progresso nel campo sperimentale, sociale ed assistenziale di tutte le conoscenze e le pratiche che abbiano un impatto sulle persone per intraprendere un percorso orientato al benessere e all’adozione di stili di vita salutari, nonché quella di promuovere la ricerca, la cultura e la diffusione delle pratiche di health coaching.

Allo stesso tempo l’Associazione intende veicolare ed affermare i principi di integrità, di accoglienza, di comunicazione empatica e di ascolto che ogni professionista del caring deve saper offrire al paziente nello svolgimento quotidiano della sua professione.

Gli obiettivi dell’health coach

Gli health coach Aihc hanno come obiettivo quello di fornire a pazienti, infermieri, a tutti gli “health care provider”, i principali elementi teorici e le abilità pratiche necessari alla costruzione di relazioni di valore tra medici e pazienti, al mantenimento di consapevoli stili di vita per la salute dei pazienti, a ridurre la pressione impropria sugli ambulatori ed i pronto soccorsi, ad accedere in modo adeguato alle giuste cure, con un risparmio di costi impropri sia per la tasca dei pazienti che per il sistema sanitario nazionale.

Aihc diffonde e promuove la pratica dell’health coaching nella governance e nel funzionamento di organizzazioni pubbliche e private attraverso strategie, approcci e format coerenti e validati dal comitato scientifico.

Profilo dei professionisti che operano in Aihc

L’Aihc raccoglie persone e professionisti che, a vario titolo, si occupano di fornire contributi e interventi pratici per offrire risposte funzionali alle sfide connesse all’aumentata richiesta di engagement nella cronicità.  Professionisti capaci di intervenire per:

 

  • Tener conto e valutare la domanda di benessere e di empatia che le persone in una condizione di cronicità richiedono
  • Analizzare e aiutare a rimuovere i fattori ostacolanti le competenze della persona-paziente, e dei suoi caregiver, che sono necessarie per guadagnare spazi di benessere, malgrado la malattia
  • Formare le più idonee attitudini e gli atteggiamenti funzionali dei professionisti e dei team sanitari che gestiscono le persone con una patologia cronica
  • Lavorare sull’identità di ruolo dei professionisti e sul senso di team work di tutti i componenti dei gruppi di lavoro sanitario
  • Curare ed affinare l’insieme delle competenze di natura comunicativo-relazionale dei professionisti della sanità pubblica e privata
  • Aiutare l’inserimento della persona con patologia cronica all’interno della clinical governante dei team multidisciplinari, al cui interno è auspicabile la presenza del medico di medicina generale
  • Incidere sulla cultura organizzativa, semplificando i modelli di gestione del sistema socio-sanitario che possano favorire l’engagement soprattutto dei pazienti
  • Promuovere gruppi di lavoro che sviluppino un eco-sistema di azioni di engagement sul territorio