Si riscatta in parte la carne rossa, ma a condizione che sia magra. Inserita in un regime di dieta sana ed equilibrata potrebbe aiutare a promuovere la salute intestinale, migliorando quindi la composizione del microbiota, con impatti benefici anche per il benessere cardiovascolare.
È quanto emerge da uno studio della Purdue University, Stati Uniti, pubblicato su Nutrients, che ha valutato gli effetti dell’adozione e dell’interruzione intermittente, secondo quello che viene definito un “ciclo del regime alimentare”, di un consumo di quantità regolari e giornaliere di carne rossa magra, in una alimentazione in stile statunitense.
Obiettivo
Lo studio ha voluto valutare l’impatto di un modello di dieta a “ciclo del regime alimentare”, equilibrata e ripetuta per tre cicli controllati su alcuni marcatori della salute, specificatamente la diversità del microbiota intestinale e gli indicatori cardiovascolari, in un piccolo gruppo di giovani adulti alimentati con circa 90 grammi di carne rossa magra (manzo e maiale) al giorno.
Permesse di questo studio erano i dati di ricerche precedenti che suggerivano come l’adozione, l’abbandono e la riadozione, quindi una ciclizzazione di un modello alimentare sano (HDP), potesse migliorare, invertire e ri-migliorare i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari (CVD). Questi ultimi spesso associati, in positivo e in negativo, a modifiche dietetiche del microbiota intestinale.
L’attuale studio, retrospettivo, randomizzato, controllato, crossover con tre interventi dietetici controllati di 3 settimane, ciascuno separato da un periodo di 5 settimane di assunzione di cibo non controllata scelta dal partecipante, condotto su un piccolo numero di giovani – 10 maschi, 7 femmine, con età 26 ± 4 anni, BMI 23 ± 3 kg/m2 – sembra sostenere questa ipotesi.
I dati suggerirebbero, infatti, un possibile impatto del microbiota nell’influenzare la relazione fra dieta e salute cardiovascolare, tenuto conto che tutti i partecipanti hanno consumato diete basate su modelli alimentari sani in stile statunitense e che la composizione del microbiota intestinale e i fattori di rischio cardiovascolare sono stati misurati prima e dopo ogni HDP.
I risultati
L’adozione e l’abbandono ripetuti di un HDP hanno portato a un modello ciclico di cambiamenti nella comunità microbica intestinale e nella composizione tassonomica. In particolare si è osservata la diminuzione delle abbondanze relative di diversi taxa batterici tra cui Collinsella, Mediterraneibacter, Romboutsia e Dorea, tornate ripetutamente ai valori basali, con risultati simili anche a riguardo di molteplici fattori di rischio CVD, tra cui le concentrazioni di colesterolo totale nel siero e LDL-C, compreso associazioni negative coerenti tra i cambiamenti in Mediterraneibacter o Collinsella e il rapporto colesterolo totale nel siero/HDL-C.
In conclusione
Lo studio sembra suggerire che un’alimentazione sana intermittente possa associarsi a dei benefici che si rinnovano ogni volta che viene ripresa e che il mantenimento di una dieta equilibrata possa dare effetti più stabili nel tempo. I dati, in definitiva, potrebbero offrire nuove indicazioni a sostegno di una dieta sana ed equilibrata, che può includere anche carni rosse magre, con benefici per la salute nel lungo periodo.
Fonte
Wang I, Cross TWI, Lindermann SR et al. Healthy dietary pattern cycling affects gut microbiota and cardiovascular disease risk factors: results from a randomized controlled feeding trial with young, healthy adults. Nutrients, 2024, 16(21), 3619. Doi: https://doi.org/10.3390/nu16213619