Il canto è una liberazione da pensieri e stati emotivi negativi, ancor più se viene eseguito in gruppo. Ciò sarebbe vero anche per la depressione post-partum, favorendo nella neo-mamma affetta o a rischio per Baby Blues, il recupero e il benessere psico-emotivo.

Le evidenze arrivano dal progetto “Music and Motherhood”, promosso e coordinato dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS Europa), coordinato in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), giunto alla seconda edizione – sarà sviluppato tra febbraio e marzo 2025 – con l’intento di allargare ulteriormente l’esperienza.

I benefici risultati della pratica, raccolti nella prima fase del progetto condotto fra il 2021 e il 2023 in Danimarca, Romania e Italia, sono attestati dallo studio pubblicato recentemente su Frontiers in Medicine.

I vantaggi

Il canto di gruppo sembra offrire in un contesto di depressione post-partum (DPP) notevoli vantaggi: può aiutare a alleviare la sintomatologia depressiva, migliorando quindi la qualità della vita delle neomamme, può costituire uno strumento di mutuo aiuto per condividere e “cantare” stati emotivi comuni, allontanando la sensazione di solitudine, può favorire l’interazione con il bambino. Non ultimo, si tratta di un percorso assistenziale sostenibile, che demedicalizza il processo di cura e che può essere facilmente esteso anche a giovani mamme straniere che non padroneggiano la lingua, quindi non in grado di partecipare a programmi di psicoterapia in italiano.

I risultati positivi del progetto stanno promuovendo l’intenzione di estendere questa pratica, facile, condivisibile, ben accolta dalle partecipanti a su più larga scala, a livello nazionale, comunque di raccogliere nuove informazioni e produrre nuovi documenti.

Ad esempio, in questa seconda edizione del progetto, in cui l’ISS svolge un ruolo di coordinamento a livello centrale e alcuni servizi sanitari del percorso nascita come le Unità Operative a livello locale, si sta sviluppando un pacchetto formativo ad hoc per l’intervento in italiano ed è in fase di elaborazione una guida pratica sull’attuazione dell’intervento, adattata al contesto italiano.

Questa guida si rivolge in particolare a organizzazioni, decisori e professionisti del Servizio Sanitario Nazionale e del settore artistico e culturale interessati a esplorare le potenzialità e le caratteristiche di “Music and Motherhood”. L’intento è infatti promuovere la salute e il benessere dei cittadini, basandosi sull’approccio della prescrizione sociale.

I risultati della prima fase del progetto

È stato condotto un intervento di canto di gruppo di 10 settimane che ha arruolato neomamme con DPP come parte di uno studio di fattibilità a braccio singolo.

I dati sono stati raccolti tramite interviste individuali, focus group e questionari dai professionisti e dalle partecipanti selezionate.

Lo studio ha inoltre analizzato anche aspetti di accettabilità, appropriatezza, fattibilità, fedeltà, processo di implementazione, costi e sostenibilità.

Le evidenze attestano che il canto di gruppo è una pratica, utile e inclusiva anche per donne provenienti da contesti socio-culturali diversi, che è altamente accettata (si è registrata una partecipazione attiva a nove su 10 sessioni delle neomamme con DPP) e infine, in termini di accettabilità, quasi il 90% dei professionisti ha espresso apprezzamento per la tipologia di intervento.

I dati emersi si aggiungono a precedenti prove che un intervento di arte e salute integrato può essere efficace e facilmente adattabile/ben accetto anche in culture e in contesti linguistici differenti.

La collaborazione tra professionisti sanitari e artisti nel processo di implementazione e un finanziamento adeguato sono fondamentali per passare dal livello di progetto a quello di programma.

Nella seconda fase in corso

Sono coinvolti quattro servizi consultoriali in Emilia-Romagna e Piemonte con la partecipazione anche di due punti nascita.

Il progetto/percorso è supportato dal punto di vista organizzativo e di raccordo fra il settore culturale e quello sanitario, dal Cultural Welfare Centre, un’organizzazione del terzo settore specializzata nella ricerca su arte, cultura e salute.

Tra marzo e aprile 2025 è previsto l’avvio di sette gruppi di 8-12 neomamme con sintomi di depressione post partum, per un totale di 56-84 partecipanti.

Fonte

Lega I, Luzi I, Mastroeni S et al. Implementing a group singing intervention for postpartum depression within the Italian health service. Frontiers in Medicine, 2024, Sec. Family Medicine and Primary Care, Vol. Doi: https://doi.org/10.3389/fmed.2024.1461965

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here