Diversi studi hanno dimostrato che la dipendenza alimentare da grassi condivide un meccanismo comune alla dipendenza da alcool, nicotina e narcotici. Oltre alla regolazione ipotalamica e ormonale dell’appetito, infatti, si attiva a livello cerebrale un sistema di ricompensa. Tale sistema coinvolge, tra l’altro, i recettori della dopamina.
È stato rilevato che una dieta ad alta percentuale di grassi (HFD) attenua la via di segnale che coinvolge i recettori delle dopamina D2 (D2R) del corpo striato, un regolatore centrale del sistema di ricompensa del cervello, con conseguente sovraesposizione edonica.
È stato in precedenza segnalato che il γ-orizanolo attenua la preferenza per HFD attraverso controllo ipotalamico. Il γ-orizanolo è un componente bioattivo presente nel riso.
È stata quindi esplorata l’ipotesi che il γ-orizanolo possa anche modulare il funzionamento del sistema di ricompensa del cervello.
In una sperimentazione, topi maschi C57BL/6J, alimentati con HFD, sono stati supplementati oralmente con γ-orizanolo allo scopo di valutare i livelli di molecole coinvolti nella segnalazione D2R (corpo striato).
In particolare è stato esaminato l’impatto del γ-orizanolo sulla metilazione del DNA del promotore D2R e sulle modifiche delle preferenze verso il grasso alimentare. Inoltre, sono stati studiati gli effetti dell’agente ipometilante 5-aza-2′-deossicitidina (DAC), un potente inibitore della DNA metiltransferasi (DNMT), sulle preferenze alimentari, sulle vie di segnale D2R e sui livelli di DNMT, sempre nel corpo striato. Gli effetti inibitori del γ-orizanolo sull’attività DNMT sono stati valutati enzimaticamente in vitro.
Risultati dello studio sull’impatto del γ-orizanolo sulla metilazione del DNA del promotore D2R e sulle modifiche delle preferenze verso il grasso alimentare
Dalla sperimentazione è emerso che nel corpo striato dei topi alimentati con HFD la produzione di D2R è diminuita, con un aumento della metilazione del DNA della regione promotore del D2R.
La somministrazione orale di γ-orizanolo ha ridotto l’espressione e l’attività di DNMT, ripristinando così i livelli di D2R (sempre nel corpo striato).
L’inibizione farmacologica di DNMT attraverso 5-aza-2′-deossicitidina ha anch’essa migliorato la preferenza verso il grasso alimentare. Coerentemente a questi risultati i test enzimatici in vitro hanno dimostrato che il γ-orizanolo ha inibito l’attività DNMT.
Gli autori concludono ritenendo di aver dimostrato che il γ-orizanolo migliora l’ipermetilazione del DNA indotta da HFD nella regione promotore D2R nel corpo striato.
I risultati evidenziano che il γ-orizanolo è una sostanza antiobesità particolarmente promettente e che agisce attraverso meccanismi diversi. Hanno inoltre documentato che il γ-orizanolo è un nuovo modulatore epigenetico.
Ricerca realizzata da associati a vari istituti, fra questi: Division of Endocrinology, Diabetes and Metabolism, Hematology, Rheumatology (Second Department of Medicine), Graduate School of Medicine, University of the Ryukyus, Okinawa, Giappone.