È sempre più riconosciuto il legame tra salute mentale e alimentazione, è quindi fondamentale indagare anche il ruolo svolto dagli integratori alimentari nel trattamento dei disturbi mentali: era proprio questo l’obiettivo di una vasta rassegna guidata dai ricercatori del NICM Health Research Institute della Western Sydney University, che hanno analizzato i dati estrapolati da 33 metanalisi, relativi a 10.951 soggetti affetti da diversi disturbi psichiatrici quali depressione, schizofrenia, disturbo d’ansia, disturbo bipolare, ADHD.
I risultati hanno fornito conferme circa l’effettiva efficacia di alcune sostanze come trattamento complementare di vari disturbi mentali, soprattutto per quanto riguarda gli acidi grassi omega-3: essi, infatti, sembrano essere in grado di aumentare l’efficacia degli antidepressivi nel trattamento della depressione. Ci sono deboli evidenze anche relativamente al ruolo positivo svolto dagli omega-3 nel trattamento dell’ADHD. Non emergono invece forti evidenze circa il loro ruolo nel trattamento della schizofrenia o di altri disturbi mentali.
Dalla ricerca sono emerse anche evidenze sul ruolo positivo di integratori contenenti N-acetilcisteina in combinazione ai farmaci nel trattamento dei disturbi dell’umore e della schizofrenia.
Mancano invece ancora conferme forti relativamente all’uso di vitamine (E, C, D) o minerali (zinco e magnesio) nell’ambito delle patologie psichiatriche: la rassegna, quindi, non produce evidenze convincenti circa l’eventuale utilità degli integratori contenenti magnesio in combinazione al trattamento farmaceutico.
Il Prof. Jerome Sarris, uno degli autori dello studio, commenta così: “Le ricerche future dovranno identificare quali sono i soggetti che possono beneficiare maggiormente dai risultati ottenuti e sarà necessario comprenderne meglio i meccanismi, al fine di elaborare terapie integrative mirate”.
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