Gli italiani sono stati protagonisti del più importante Congresso mondiale dedicato alla radioterapia oncologica – l’Annual Meeting dell’American Society for Radiation Oncology – ASTRO, tenutosi a Washington, dal 29 settembre al 2 ottobre scorso. Il team della Radioterapia Oncologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze guidata dal professor Lorenzo Livi, noto anche per il suo impegno nella Fondazione Radioterapia Oncologica, ha presentato nell’occasione, ben 8 studi.
Lo studio sull’agopuntura
Tra le ricerche presentate dal team italiano, di particolare interesse quella sull’utilizzo dell’agopuntura come supporto alla radio e chemioterapia nella prevenzione e riduzione degli effetti collaterali nei pazienti con tumore testa-collo.
Lo studio si è focalizzato sulla gestione della disfagia e della tossicità sovente associate ai trattamenti per questo tipo di tumori. In alcuni pazienti i sintomi perdurano addirittura oltre la fine del trattamento. La disfagia, in particolare, rappresenta un fattore chiave di deterioramento clinico e malnutrizione, fenomeno che persiste nonostante l’adozione di strategie di supporto, quali esercizi preventivi di deglutizione e piani nutrizionali dedicati.
Sempre più necessario un approccio olistico e integrato al paziente
Nonostante i trattamenti radioterapici abbiano mostrato risultati promettenti nel miglioramento della funzione deglutitoria, l’esigenza di un approccio olistico alla cura del paziente si sta sempre più affermando come imprescindibile.
«La radioterapia si conferma un’arma imprescindibile anche nel trattamento dei tumori del distretto testa-collo, che interessano aree estremamente delicate come il cavo orale, la faringe, la laringe, i seni paranasali e le ghiandole salivari. Queste neoplasie compromettono funzioni fondamentali come il parlare e la capacità di deglutire, con pesanti ripercussioni sulla qualità di vita dei pazienti» ha spiegato il Professor Pierluigi Bonomo, dirigente medico presso il reparto di Radioterapia Oncologica dell’AOU Careggi di Firenze.
«Negli ultimi anni si è assistito, a livello mondiale, ad un progressivo interesse nei confronti della”Integrative Oncology“, ovvero l’impiego della ‘Medicina Integrata’ in parallelo alla cura del cancro. L’agopuntura rappresenta la più nota ed applicata tecnica di medicina cinese tradizionale: secondo linee guida SIO/ASCO, il suo impiego è supportato da evidenze per coadiuvare il trattamento di effetti collaterali indotti da alcuni tipi di trattamenti sistemici, quali, ad esempio, l’artralgia, il dolore neoplastico diffuso, la nausea, le vampate, la neuropatia periferica e la fatigue. Meno noti i dati relativi all’impiego dell’agopuntura nella gestione di effetti collaterali indotti dalla radioterapia» ha proseguito il Professor Bonomo.
I benefici dell’agopuntura sulla disfagia
Lo studio presentato ad ASTRO si è focalizzato sull’integrazione dell’agopuntura in associazione alla radioterapia per la gestione della disfagia, dimostrando che un ciclo di 11 settimane di agopuntura, somministrato in concomitanza con il trattamento radioterapico, è risultato sicuro, portando a un miglioramento della qualità di vita dei pazienti, con particolare riferimento alla loro capacità di deglutizione.
Disegno dello studio: sedute di agopuntura, agopunti scelti, durata complessiva
Per la prima volta in Europa, il centro di Careggi ha coordinato uno studio prospettico randomizzato volto a valutare l’impiego dell’agopuntura per il trattamento della disfagia nei tumori del distretto testa collo in pazienti sottoposti a trattamento radio, o radiochemioterapico, a finalità curativa per questo difficile tipo di malattia, solitamente caratterizzata da un alto carico di sintomi, tra cui la difficoltà a deglutire. «Secondo il disegno dello studio, l’agopuntura è stata svolta mediante un protocollo standardizzato stabilito da medici agopuntori certificati (referente il Dr. Carmelo Guido, responsabile della Struttura di Riferimento Regionale per la regione Toscana per la medicina tradizionale cinese, ASL Firenze) sia in termini di agopunti scelti che di durata del trattamento: in particolare, nello studio ogni paziente è stato sottoposto ad 11 sedute di agopuntura, con una seduta settimanale, per un periodo compreso dalle 2 settimane antecedenti all’inizio del trattamento radio/radiochemioterapico (della durata di 7 settimane complessive), e sino a 2 settimane dal suo completamento» ha chiarito il dirigente medico del reparto di Radioterapia Oncologica di Careggi.
Complessivo miglioramento della qualità di vita dei pazienti
Per quanto riguarda i risultati, lo studio ha evidenziato che l’agopuntura è stata tollerata in modo eccellente dai pazienti già sottoposti ad un trattamento oncologico, tra i più intensi, senza alcun specifico effetto collaterale. E’ stato altresì dimostrato un complessivo miglioramento degli indici di qualità di vita relativi alla deglutizione ed al mangiare in generale, acquisiti secondo metodologia codificata, a 2 settimane dal termine del trattamento radio/radiochemioterapico.
«I nostri risultati dimostrano la fattibilità di condurre uno studio multicentrico prospettico che includa l’utilizzo di agopuntura in questo setting di pazienti, aprendo ad ulteriori possibilità cliniche e di ricerca da svolgersi in studi clinici controllati in futuro» ha quindi concluso il Professor Bonomo.