In occasione del XLIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), tenutosi recentemente a Piacenza, è stata presentata la V Revisione dei LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana, sensibilmente aggiornata e rivisitata a distanza di 10 anni dalla precedente edizione.

Le “fonti”

Ben 5 rilevazioni, ovvero Moli-Sani, INHES, OEC/HES, HES, PIHMA; una attenta raccolta dei consumi rilevati con IV SCAI (Studio sui Consumi Alimentari in Italia), condotta nell’ambito del programma EU-Menu dell’EFSA (2022); fonti alimentari del CREA (Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione); 150 esperti, suddivisi secondo expertise in diversi Gruppi di Lavoro.

Sono questi gli strumenti e la squadra alla base della revisione dei LARN, la V edizione aggiornata e ampliata con chiari obiettivi: promuovere la ricerca sulla valutazione dello stato di nutrizione della popolazione italiana, valutare i fabbisogni e gli effetti della malnutrizione per difetto o per eccesso, formulare piani dietetici per singoli e per la ristorazione collettiva, definire le necessità dell’etichettatura e fortificazione degli alimenti, valutare le innovazioni nell’ambito dell’industria alimentare e degli integratori.

Non ultimo aggiornare i valori di riferimento nutrizionali per la popolazione italiana, anche alla luce delle ultime indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Le novità del V LARN

Un orientamento sempre maggiore verso un’alimentazione plant-based, obiettivi di prevenzione per sale, zuccheri e grassi saturi, estensione dell’elenco degli alimenti inclusi nelle porzioni standard.

Sono alcune delle principali novità che tratta e apporta l’edizione ultima dei LARN. Entrando nel dettaglio: è stata operata una importante revisione circa i dati, molto corposi, sul metabolismo dei diversi nutrienti, le manifestazioni di carenza e di tossicità, i livelli di assunzione e la relazione di rischio con eventuali patologie cronico-degenerative, in particolare cardiovascolari e neoplastiche, principali cause di morte e di disabilità nel nostro Paese.

Inoltre, in quest’ultima revisione sono stati ridefiniti i pesi esemplificativi per l’età evolutiva, adottando i valori definiti dall’OMS, condivisi dalla Società Italiana di Pediatria (SIP).

Mentre in accordo con la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) sono state ridefinite le fasce di età adulta, compresa tra 18 e 64 anni e senior (età geriatrica) da 65 anni in poi.

Infine, con il supporto di CREA sono stati stabiliti nuovi livelli di assunzione di alcuni nutrienti rispetto alla precedente edizione.

Qualche esempio

Particolare attenzione è stata data ai livelli di assunzione di alcune vitamine, quali B2, B6, B7, folati, B12, vitamine A e K, e minerali e tra questo soprattutto a potassio, magnesio, calcio, fosforo, rame e selenio; ai valori di riferimento per l’apporto energetico espressi anche in questa nuova edizione come fabbisogni medi (AR) di specifici gruppi distinti per età e sesso, riportati con esempi dimostrativi in base alla statura e al peso, tenuto conto anche dei livelli di attività fisica (LAF), dalla sedentarietà a uno stile di vita anche molto attivo.

Per quanto riguarda l’apporto proteico, pur mantenendo invariata l’assunzione di riferimento per la popolazione rispetto alla precedente edizione (cioè 0,9 g/kg al giorno), è stato ampliato l’intervallo di riferimento rispetto all’apporto energetico, passando dal 12-18% al 12-20% dell’energia totale della dieta, con attenzione soprattutto ai valori di riferimento nell’età evolutiva allineanti alle raccomandazione sulle proteine con i documenti di consenso pediatrici e dei nuovi pesi esemplificativi.

In quest’ambito si rileva una importante novità: nei V LARN viene infatti stressata l’importanza di un’inclusione più generosa di fonti proteiche vegetali, a fronte di quelle di origine animale, in funzione di nuove evidenze su dati di mortalità e in un’ottica di sostenibilità della produzione di alimenti.

Circa gli altri macronutrienti, sono stati ribaditi i limiti di riferimento per l’assunzione di zuccheri semplici (non oltre il 15% dell’energia totale) e di grassi saturi (meno del 10%), a sostegno della prevenzione soprattutto di malattie cardiometaboliche, mentre è stato abolito il limite di 300 mg al giorno per il colesterolo, alla luce di meta-analisi che hanno evidenziato la scarsa importanza dell’assunzione di colesterolo stesso rispetto a quella dei grassi saturi, cui esso è strettamente legato. 

L’apporto dei dati CREA

Il lavoro di individuazione e di definizione delle porzioni standard (serving size) dei vari tipi di alimenti e bevande, condotto con CREA, sarà di utilità per la preparazione di Linee Guida per la sana alimentazione, per l’esecuzione di inchieste alimentari e per la corretta etichettatura degli alimenti.

Ma non solo: tali dati hanno permesso di ampliare l’elenco degli alimenti, oggi comprensivo di cibi etnici tradizionali e tipici, entrati anche elle abitudini alimentari degli Italiani. Anche in questa revisione, la porzione standard viene quantificata secondo una misura domestica comune, definita in tazza, cucchiaio, pezzo, fetta, frazione, ecc in relazione all’alimento considerato, al fine di offrire tanto al produttore quanto al professionista della salute degli esempi pratici e per facilitare nel paziente-persona la comprensione dell’entità della porzione standard.

Ulteriore novità: per la prima volta sono inserite le variazioni in peso delle porzioni standard di alcuni alimenti da crudi a cotti, informazione rilevante sia per la dietoterapia, che per la ristorazione collettiva e una tabella di confronto tra la porzione standard e le quantità suggerite (porzioni indicative) nell’età evolutiva, per facilitare l’utilizzo della porzione standard nell’elaborazione dei programmi dietetici in questa fascia di età.