La promozione della salute è spesso trascurata e raramente si traduce in azioni concrete. Basti pensare che ad oggi gli investimenti sanitari si concentrano nella quasi totalità sulla cura (95%) destinando alla prevenzione in media il 5%. Tuttavia, anche le scelte quotidiane possono influire in modo significativo sulla salute e sulla qualità della vita, riducendo drasticamente il rischio di sviluppare patologie croniche o oncologiche o permettendo di vivere meglio con patologie già presenti.
Il webinar promosso in occasione della Giornata Internazionale della Salute
La promozione della salute è stato il tema al centro del webinar promosso lo scorso 7 aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Salute 2025, dalla Fondazione internazionale LUMEN ETS e la Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Interest Group “Health Promotion” del Parlamento Europeo, l’Intergruppo Parlamentare italiano “Promozione della Salute”, la Scuola di Naturopatia LUMEN e l’associazione europea ANME.
Ad aprire l’incontro l’europarlamentare Michele Picaro, Presidente dell’Interest Group europeo – che ha ribadito l’importanza della prevenzione come strumento indispensabile anche per ridurre i costi sanitari, preannunciando che a breve porterà all’attenzione del Parlamento Europeo la dieta mediterranea quale strumento in grado di promuovere un benessere generalizzato – e dalla senatrice Elena Murelli, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare italiano, la quale si è soffermata sulla centralità della promozione di stili di vita attivi e di una sana alimentazione attraverso campagne sin dalle scuole.
La centralità della prevenzione…
Nel corso della prima sessione, due interventi si sono focalizzati sulle strategie di prevenzione di patologie ‘big killers’ in Europa: le malattie cardiovascolari al centro della relazione di Alberto Donzelli, Presidente della Fondazione “Allineare Sanità e Salute” e Co-presidente del Comitato Tecnico Filosofico sulla Promozione della Salute – CTFS e i tumori, approfonditi da Franco Berrino, già Direttore della Prevenzione dell’IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
… nelle malattie cardiovascolari
Donzelli ha innanzitutto enfatizzato quanto negli ultimi anni sia stata attribuita una eccessiva attenzione alla colesterolemia (ma anche a pressione e glicemia) sottolineando la necessità di avere valori di colesterolo LDL più bassi a fronte di valori di colesterolo HDL più alti possibile. Un elemento questo sconfessato da studi clinici su campioni molto estesi che sono concordi nel ritenere che la minore mortalità per i valori di LDL oscilla tra 95 e 120mg/dl a seconda delle condizioni cliniche del soggetto e che i valori ottimali di HDL devono essere compresi invece tra 45 e 55mg/dl.
Per stare bene e scongiurare eventi cardiovascolari, è però possibile fare molto attraverso stili di vita attivi e una sana alimentazione. Quindi via libera a cereali integrali, frutta – anche secca, a partire dalle noci – e verdura, alimenti questi che riducono la mortalità cardiovascolare oltre che quella per tutte le cause di oltre il 25%.
Al contrario, è bene evitare la carne, sia fresca che lavorata, che non solo incide negativamente sulla mortalità, ma anche su patologie come diabete di tipo 2 e malattie respiratorie; allo stesso modo è opportuno tenersi alla larga dal fumo.
Fondamentale invece è la pratica sportiva, a partire dal jogging moderato o dal salire le scale a piedi. All’attività aerobica è però bene associare un’attività che sviluppi e preservi la muscolatura, in particolare negli anziani. Uno studio a due bracci ha dimostrato che anche un’attività fisica intermittente intensa praticata più volte al giorno – come il salire le scale – per complessivi 4 minuti al dì rispetto ad un’attività fisica non strutturata, ha portato ad una riduzione: del 40% della mortalità per tutte le cause, del 50% della mortalità da patologie cardiovascolari e del 20% della mortalità oncologica.
Prevenire il cancro è possibile, almeno per il 50%
A concentrarsi sulle strategie di prevenzione oncologica è stato Franco Berrino, che ha ricordato le numerose possibilità oggi disponibili per prevenire il cancro di almeno il 50% grazie a stili di vita corretti.
Già il Codice Europeo contro il Cancro del 2014 aveva identificato nel fumo il ‘nemico numero 1’ non solo per il carcinoma polmonare ma anche per altre patologie oncologiche come il tumore della laringe. Anche il fumo passivo aumenta del 30% il rischio di ammalarsi ed è alla base di un aumentato rischio di sviluppare leucemia in età pediatrica.
La seconda raccomandazione è quella di mantenere un peso ‘sano’, contenendo quindi i cibi che fanno ingrassare: sotto la lente le proteine animali e i carboidrati raffinati.
Via libera invece a cereali integrali, legumi, frutta (anche secca) e verdura che hanno un effetto protettivo. Da attenzionare invece il consumo di carni rosse, sia fresche che lavorate, alla base di tumori dello stomaco e dell’intestino.
Per quanto nel 2014 non fossero stati ancora pubblicati studi che evidenziassero la correlazione tra consumo di bevande zuccherate e tumori, mostrando solo una correlazione tra quei prodotti con obesità e diabete, il codice già ne sconsigliava l’assunzione. Da bandire anche le bevande ‘zero zuccheri’ che fanno comunque innalzare i valori glicemici raddoppiando così il rischio di tumore della mammella.
Attenzione poi al sale, alle bevande alcoliche e al fumo, in particolare se fumo e alcolici vengono associati potenziando il loro effetto. Il Codice Europeo raccomandava infine di limitare l’esposizione al sole e in particolare alle scottature, enfatizzando invece l’importanza di una pratica sportiva quotidiana che aveva già mostrato i suoi effetti benefici sul rischio di ammalarsi di cancro, pressochè dimezzato con mezz’ora di attività quotidiana.
Raccomandazioni, quelle sopra riportate, confermate da studi scientifici successivi.
Nel corso del webinar è stato ribadito che quanto emerso verrà raccolto e trasformato in proposte concrete da portare ai decisori, in Italia ma anche in altri Paesi europei.