di Marco Biagi
Nella letteratura occidentale Schisandra è stata descritta da Michaux nel 1803 nella sua Flora Boreaki-Americana. Il nome prende origine dal termine greco schisis (fessura o fenditura). L’epiteto specifico chinensis fa riferimento all’origine cinese della pianta.
La Schisandra fa parte della farmacopea cinese da tempi molto antichi. Il nome Wu Wei Zi significa “la bacca dai cinque sapori” perché si dice che possieda i cinque sapori classici riconosciuti in Medicina Tradizionale Cinese (MTC): amaro, dolce, salato, acido e piccante, cosa questa che pone la schisandra in una posizione di privilegio tra i rimedi fitofarmacologici.
Citata per la prima volta nello Shen Nong Ben Cao Jing, (Classico di Materia Medica dell’Imperatore Shen Nong, II-I° sec. a. C.), la prima “farmacopea” cinese, viene ivi classificata come “rimedio superiore”, cioè come rimedio che “prolunga gli anni di vita senza invecchiare”, che aumenta l’Energia Vitale (Qi), sopprime la tosse, cura l’affaticamento, e agisce come tonico sessuale per gli uomini (Szopa et al., 2017).
Frutti, semi e tutte le parti aeree di Schisandra sono utilizzati in Russia e nella ex URSS da molto tempo come cura per la fatica e come rimedio generale allo stress e, come descritto all’inizio di questo lavoro, è stato proprio dallo studio degli effetti di questa pianta medicinale sui soldati sovietici che Lazarev ha introdotto in medicina il termine adattogeno.
Botanica
Schisandra chinensis (Turcz.) Bail. è una liana dioica con fusto legnoso che può arrivare fino a 8 metri. Le foglie sono decidue, i fiori unisessuali, dioici sono penduli solitari o raggruppati, di colore da bianco a crema rosato. Il frutto maturo, che rappresenta la parte della pianta di interesse in medicina, ha diametro di 5-8 mm ed è rosso scarlatto, di forma globosa. Al suo interno sono presenti uno o due semi.
Nativa dell’Asia Orientale, Corea e Giappone, cresce in foreste decidue e miste su pendii montani boscosi e lungo le rive dei fiumi, fino a 2500 metri sul livello del mare (WHO monographs on selected medicinal plants, vol. 3, 2007).
Lignani e Triterpeni
I frutti maturi di Schisandra vengono raccolti in autunno (generalmente in settembre), seppure la massima concentrazione di lignani si raggiunga quando i frutti sono ancora acerbi, tra maggio e luglio; sono essiccati al sole dopo la raccolta oppure sono prima passati al vapore.
S. chinensis contiene molti composti bioattivi, inclusi lignani, triterpeni, acidi fenolici, flavonoidi, olio essenziale e polisaccaridi. I lignani sono i principali responsabili delle proprietà biologiche di schisandra. Questi composti sono predominanti nei frutti, ma si possono trovare anche nelle foglie, nei germogli e nei semi.
La Monografia OMS sulla droga riporta un titolo minimo dello 0,4% di schisandrina per materiale vegetale di qualità farmaceutica (WHO monographs on selected medicinal plants, vol. 3, 2007). I gruppi più rappresentati di lignani in schisandra sono i lignani a struttura dibenzociclooctadienica, che, a causa della somiglianza strutturale e della presenza nelle diverse specie del genere Schisandra, sono spesso indicati come “schisandra-lignani”.
All’interno dei lignani a struttura dibenzociclooctadienica che si trovano in quantità maggiori nei frutti di S. chinensis vi sono le schisandrina (sin. schisandrolo A, wuweizisu A), deossischisandrina (sin. schisandrina A), schisandrina B (sin. gomisina N, wuwezisu B, γ-schisandrina), gomisina A (sin. schisandrolo B), schisanterina A (sin. gomisina C, schisandrer A), schisanterina B (sin. gomisina B, schisandrer B) e schisanenolo (sin. gomisina K3).