di Serafino Fazio, Valeria Fazio e Flora Affuso

I mitocondri sono organuli cellulari deputati alla produzione di energia sotto forma di adenosina trofosfato (ATP), delegati allo svolgimento delle funzioni cellulari delle cellule in cui essi sono contenuti e alla loro sopravvivenza. Pertanto, sono estremamente importanti per il corretto funzionamento del nostro organismo

Per fare un esempio molto semplice, basti pensare che le cellule che hanno bisogno di grosse quantità di energia per funzionare bene – ovvero le cellule muscolari e quelle cerebrali – sono le prime a risentirne se i mitocondri non funzionano correttamente. Un declino nella qualità, nel numero e nella attività dei mitocondri è stato associato al normale invecchiamento, ma anche correlato con lo sviluppo di un ampio range di malattie croniche correlate con l’età. 

Le funzioni

I mitocondri sono gli unici organuli delle cellule umane a possedere un proprio DNA (mtDNA). Esiste una vasta letteratura scientifica che dimostra come la disfunzione mitocondriale sia associata all’invecchiamento delle cellule e dell’organismo e a numerose patologie come il cancro, le malattie metaboliche, in particolare il diabete, e quelle neurodegenerative.

È noto che, con l’invecchiamento dell’organismo, i suoi mitocondri diventano progressivamente meno numerosi ed efficienti. Questo, già da solo, potrebbe spiegare il deterioramento delle funzioni di molti organi con l’avanzare dell’età, la riduzione della forza muscolare, il facile affaticamento e la comparsa progressiva di perdita di memoria e deficit cognitivi, fino a una vera e propria demenza. Proteggere i mitocondri e migliorare la loro funzione può determinare un aumento della produzione di energia e, quindi, un miglioramento della salute fisica e mentale.

I radicali liberi

All’interno dei mitocondri vi è una elevata produzione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS), e questo rende il mtDNA particolarmente esposto al danno ossidativo. Con l’invecchiamento, questi danni possono persistere e accumularsi nel tempo. Viene ipotizzato che l’invecchiamento e le malattie degenerative possano dipendere proprio dal progressivo accumulo di mutazioni deleterie a livello del mtDNA prodotte nel tempo dai ROS.

Quercitina: un potente anti-ossidante

La quercetina è un principio attivo naturale che appartiene alla famiglia dei flavonoidi. Si tratta di un importante insieme di pigmenti vegetali la cui struttura chimica è derivata da quella del flavone e a cui appartengono antociani, flavoni e altri pigmenti. Comprendono antociani, flavoni e altri pigmenti e nel mondo vegetale, il loro ruolo è determinante per proteggere le piante dagli attacchi di virus, batteri, funghi e dai raggi UV.  

La quercitina si ritrova nella frutta e nella verdura: fonti alimentari particolarmente ricche di quercetina sono, per esempio, le cipolle, il radicchio, i broccoli, il sedano, i capperi, le mele, l’uva rossa, i frutti di bosco, gli agrumi e anche alcune bevande come il vino rosso e il tè verde. Alla luce degli studi finora effettuati, si ritiene siano un’ottima fonte di sostanze antiossidanti e anti-invecchiamento, capaci di contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi

In più, la quercetina è classificata come agente senolitico dal momento che è in grado di proteggere le cellule dall’invecchiamento. I meccanismi con cui la quercetina determina ciò sono molteplici e non del tutto conosciuti, è noto tuttavia che essa è un potente antiossidante, ha proprietà antinfiammatorie e riduce l’insulino-resistenza, un fattore predisponente all’invecchiamento cellulare.

La sirtuina 1 (SIRT1) promuove la funzione mitocondriale e regola l’omeostasi mitocondriale. Gli studi hanno indicato che la sovraespressione di SIRT1 può inibire efficacemente la morte cellulare, promuovere la sopravvivenza cellulare e prolungare la durata della vita delle cellule.  

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