Non solo danno ai polmoni, alle vie respiratorie con l’innesco di patologie oncologiche e croniche, come asma, bronchiti e affini. O ai ben noti tumori del distretto testa e collo e di altri importanti quadri clinici. Il fumo potrebbe essere un potenziale trigger anche per la malattia renale cronica (CKD).
È quando suggerisce un recente studio pubblicato su Health Data Science, condotto presso l’Institute of Medical Technology del Peking University Health Science Center e dal National Institute of Health Data Science presso la Peking University.
Una complessa relazione
Tutto ancora da chiarire. Precedenti studi avevano suggerito il comportamento legato al fumo, ad esempio lo stato di fumatore, come un potenziale fattore di rischio, in termini di aumento delle possibilità di insorgenza della CKD.
Una associazione, supposta, causale ma incerta, comunque poco chiara, cui il nuovo studio cinese ha provato a dare risposta.
Partendo dall’analisi di dati di oltre 500.000 partecipanti di età compresa tra 40 e 69 anni, estratti dalla coorte UK Biobank, i ricercatori hanno condotto sia studi osservazionali tradizionali sfruttando modelli di rischio proporzionali di Cox per calcolare le associazioni tra 2 indici di fumo: stato di fumatore e indice di fumo nel corso della vita e stadi di CKD incidente da 3 a 5, sia analisi avanzate di randomizzazione mendeliana (MR).
Queste sono state utilizzate per esplorare e stimare un potenziale effetto causale, ovvero la capacità del comportamento e abitudini legate al fumo di influenzare oppure no, il rischio di CKD.
In analisi MR a campione singolo, le varianti genetiche associate all’indice di fumo nel corso della vita sono state utilizzate come variabili strumentali per esaminare le associazioni causali con stadi di CKD da 3 a 5, nei 344.255 partecipanti UK Biobank caucasici, con discendenza britannica bianca. I dati sono stati ulteriormente convalidati con una analisi MR a due campioni utilizzando informazioni dallo studio di associazione genomica del Chronic Kidney Disease Genetics Consortium.
I risultati
Nello studio osservazionale tradizionale, sia lo stato di fumatore [hazard ratio (HR): 1,26, intervallo di confidenza al 95% (CI): da 1,22 a 1,30] sia l’indice di fumo nel corso della vita (HR: 1,22, CI al 95%: da 1,20 a 1,24) erano positivamente associati a un rischio più elevato di CKD incidente.
Tuttavia, le analisi MR a uno e a due campioni non hanno mostrato alcuna associazione causale tra l’indice di fumo nel corso della vita e la CKD (tutti P > 0,05). In particolare, le varianti genetiche associate al comportamento di fumatore non hanno mostrato un effetto causale diretto sullo sviluppo di CKD.
In conclusione
I risultati di questo nuovo studio suggeriscono che le associazioni osservazionali emerse in precedenti lavori di ricerca, potrebbero essere state influenzate da fattori confondenti, come diabete e ipertensione ad esempio piuttosto che da un nesso causale diretto.
Tali fattori, secondo i ricercatori, agirebbero come mediatori nella relazione tra fumo e CKD. Pertanto in funzione di queste criticità ancora esistenti, si ritiene necessario approfondire aspetti di analisi di mediazione su set di dati multietnici su larga scala, al fine di chiarire (oppure no) il ruolo diretto del fumo nello sviluppo della CKD.
Fonte
Zhang Z, Zhang F, Lu L et al. Association of Smoking with Chronic Kidney Disease Stages 3 to 5: A Mendelian Randomization Study. Health Data Science, 2024, Vol 4, Article ID: 0199. Doi: DOI: 10.34133/hds.0199