Dalla questione, all’analisi dell’esperto, al consiglio. Si struttura su questo trinomio ogni capitolo, 12 in tutto, che caratterizzano l’opuscolo “Vivere sani più a lungo si può?”, omaggio del Milan Longevity Summit 2025 (21-29 Marzo). L’indicazione che se ne trae è chiara: la longevità è raggiungibile, è possibile a tutti, ma a condizione che sia concepita come un progetto, costante che segue la persona nel tempo.
La continuità, un “esercizio di responsabilità” verso se stessi e la salute, rappresentano il mattine su cui si costruisce il benessere di ieri, di oggi e di domani.
Dalla tradizione all’innovazione
Dati per assodati i cardini del vivere sano e a lungo – corretta alimentazione, allenamento e vita attiva, riduzione dei fattori di rischio voluttuari, prevenzione l’opuscolo affronta alcuni temi del mondo moderno, corresponsabili anch’essi di garantire o di ridurre le condizioni di longevità. Tra questi:
– Contrastare il Digital Divide. Le competenze digitali sono importanti a ogni età: per accedere ai servizi che la Pubblica Amministrazione mette a disposizione dei cittadini, per muoversi con disinvoltura nella ricca offerta della Rete, per sapere valutare l’autorevolezza delle informazioni. compreso nel campo della salute. Eppure il digitale non è un servizio, una opportunità accessibile a tutti: varie indagini (Istat, Censis, Commissione Europea) attestano che nel 2023, l’84,1% delle famiglie dispone di un accesso a Internet, ma tra i nuclei familiari il 30,2% possiede solo una connessione mobile e il 22,4% del totale si collega solamente con smartphone. Tale limite è condizionato anche dalla mancanza di alfabetizzazione digitale, più marcata in anziani e categorie fragili. Gli esperti sottolineano l’importanza che la popolazione sappia e possa diventare Longennials digitale, promuovendo da un lato investimenti strutturali, nella diffusione della banda larga ultraveloce su tutti il territorio ad esempio, e incentivando l’apprendimento e lo sviluppo di competenze digitali. In parallelo va supportata l’igiene informatica, la Cyber Hygiene cioè l’insieme di buone pratiche per ridurre al minimo i rischi derivanti dall’utilizzo di sistemi informatici, al fine di preservare l’integrità e la sicurezza dei dati personali, fondamentali soprattutto in ambito sanitario.
– Riprogettare l’urbanistica. Occorre disegnare e sviluppare città che offrono servizi per anziani; nuovi modelli urbanistici che considerano la longevità un fenomeno che coinvolge e riguarda tutte le generazioni. È necessario per ottemperare a questo obiettivo che le città adottino politiche a sostegno della salute e del benessere, che migliorino la qualità della vita di ogni cittadino, affrontando problematiche ambientali e sociali, che attenzionino il binomio ambiente e salute. Sono da promuovere realtà come il nuovo Policlinico di Milano, con un giardino terapeutico di 7.000 metri quadrati che sovrasta il cielo, ideato sulla base dei vantaggi che il contatto con la natura offre a mente e psiche, anche nella malattia; la “città dei 15 minuti”, caratterizzato da un vicinato disponibile in cui anche i quartieri sono arricchiti da servizi sempre a portata di mano, per tutti; la “città arcipelago”, una città fatta di borghi urbani autosufficienti nelle funzioni essenziali, compreso per i servizi energetici, connessi tra loro e abbracciati da un “mare comune” di verde e corridoi ecologici.
– Promuovere la prosocialità. Occuparsi degli altri, donare tempo, non solo denaro, è un antidoto a solitudine e depressione e apre la strada per il benessere, poiché attiva i meccanismi neuronali del circuito di reward, dando soddisfazione e autostima. Studi dell’Università di Chicago, ad esempio, confermano come l’empatia e la compassione non solo abbiano un effetto positivo sui malati e sui bisognosi, ma anche su familiari e su chi li accudisce. Al pari vanno promosse attività culturali, forme di arte, la visita di mostre e musei che secondo una recente analisi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, promuovono la salute e contribuiscono alla gestione e alla cura di diverse situazioni patologiche, quali il trattamento di importanti malattie mentali e neurodegenerative come le demenze, di disordini neurologici come l’autismo, assiste nella cura di alcune malattie croniche non trasmissibili tra cui tumori, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie, supporta nel fine-vita.
Le parole di Viviana Kasam
Anima del progetto del Milan Longevity Summit, Viviana Kasam, scomparsa nell’ottobre scorso, ha scritto nell’introduzione all’opuscolo: “L’invecchiamento sano è una responsabilità etica e personale, ma anche un investimento strategico per il futuro delle società e per l’economia globale. Prevenire le malattie legate all’invecchiamento e promuovere uno stile di vita sano consente di rendere più efficienti i sistemi sanitari, migliorare le politiche sociali, aumentare la produttività e i servizi, offrendo un vantaggio tangibile per le persone e per l’intera società”.